A Palazzo Srozzi il dialogo tra i maestri del rinascimento e uno dei pionieri della video arte

Una installazione di Billl Viola a Palazzo Strozzi
Dopo il triennio 1974-76 trascorso a Firenze come direttore tecnico di art/tapes/22, l’innovativo centro per la video arte fondato e diretto da Maria Gloria Bicocchi, Bill Viola torna nel capoluogo toscano con una retrospettiva dal titolo non casuale “Electronic Renaissance”, dove le sue opere vemgono accostate ai capolavori del rinascimento italiano. Si tratta della più ampia mostra di opere dell’artista statunitense, che per l’occasione sono esposte anche alla Galleria degli Uffizi e nella chiesa di S. Maria Novella a Firenze, e nella chiesa di S. Andrea ad Empoli.
L’accostamento dell’opera di Viola ai capolavori del rinascimento è particolarmente significativo se si pensa ai cambiamenti del carattere dello strumento video avvenuto negli ultimi cinquanta anni: dalle installazioni pionieristiche degli inizi degli anni ’70 al mezzo ormai saturato e presente in tutti i contesti, non più solo a casa ma anche in uffici, supermercati e centri commerciali, mezzi di trasporto pubblici, internet e telefoni cellulari. In bilico tra solennità e quotidianità, spettacolarità e introspezione, immagini ad effetto e citazioni colte, nel contesto di Palazzo Strozzi le installazioni, spesso monumentali, di Viola attraverso uno strumento così popolare assumono una forza particolare, grazie alla dilatazione dei tempi e degli spazi e all’abituale ricorso ai quattro elementi, aria, acqua, fuoco e terra, visti attraverso un’ottica apocalittica e interlocutoria laddove nell’arte rinascimentale avevano un ruolo pacificante o moralizzante.