Le mille facce (e voci) di Bowie

di | 14/07/2016

Sull’onda dell’emozione suscitata dalla scomparsa improvvisa dell’artista, l’attesa mostra “David Bowie Is” arriva al Museo d’Arte Moderna di Bologna dove rimarra’ per quattro mesi fino al 13 novembre

David Bowie

David Bowie

Allestita dal Victoria and Albert Museum di Londra, la mostra in tre anni ha già attraversato le maggiori città d’Europa e del mondo, attirando oltre un milione di visitatori. Particolarmente suggestiva la versione realizzata a Berlino, dove Bowie ha soggiornato per due anni incidendo alcuni tra i suoi album più importanti, con una sezione venivano esposti alcuni strumenti utilizzati nelle sessioni dell’album “Heroes”, ed il dipinto “Roquairol” di Erich Heckel che ha ispirato le copertine di “Heroes” e “The Idiot”.

I visitatori vengono accolti all’ingresso della mostra da una foto in formato quasi reale di Bowie con il celebre costume “curviforme” disegnato dallo stilista giapponese Kansai Yamamoto, sintesi perfetta delle infinite sfaccettature dell’artista. La mostra è organizzata in ordine cronologico: si comincia con i primi strumenti, una chitarra a 12 corde ed un sax contralto, e con il video di una trasmissione della BBC dove un Bowie 17enne partecipa in veste di fondatore e presidente dell’”associazione contro le violenze sugli uomini con i capelli lunghi”. Si parte quindi a riscoprire tutti i personaggi di un percorso durato cinquanta anni: dal maggiore Tom perduto nello spazio attraverso Ziggy Stardust, il Duca Bianco, il periodo berlinese, il clown di “Scary Monsters”, il playboy di “Let’s Dance”, la rinascita di “1. Outside” e “Earthling”, e l’ultimo periodo con il ritorno dello storico produttore Toni Visconti.

Le sale sono evidentemente disseminate dei tantissimi costumi e delle innumerevoli immagini, tutte diverse, di un uomo a cui una vita sola non poteva bastare e che si doveva inventare ogni volta un nuovo personaggio ed esplorare strade musicali e artistiche ogni volta nuove. Molto ben documentate anche le fonti di ispirazione non solo musicali ma anche letterarie, che confermano la ricchezza e la complessità di un artista che deve molto del suo successo al fatto di essere sempre in bilico tra pop e rock sofisticato, tra folle adoranti e cult . Storditi da tanta prolificità, per non dimenticarsi che Bowie era prima di tutto un eccellente compositore ed uno straordinario interprete, arriva la sezione più suggestiva di tutta la mostra: una sala in cui vengono proiettate le immagini dei suoi concerti, con un tale realismo che sembra davvero di assistere ad una sua esibizione dal vivo.

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