E Bowie ritorna al futuro

di | 25/11/2015

Grande attesa per il nuovo album dell’artista britannico, tra sonorità jazz e sperimentazioni hip-hop

David Bowie nel videoclip "Blackstar"

David Bowie nel videoclip “Blackstar”

Preannunciato dall’uscita del singolo omonimo e di un videoclip, il nuovo album di David Bowie uscirà l’8 gennaio 2016, il giorno del suo 69° compleanno. Secondo le anticipazioni, rilasciate dal produttore Tony Visconti e dai musicisti che hanno partecipato alle sessioni in studio mentre Bowie persiste nel suo silenzio stampa, “Blackstar” conterrà 7 brani, due dei quali già noti: “Sue (Or in a Season of Crime)” è l’unico inedito dell’antologia “Nothing Has Changed” pubblicata nel novembre 2014, e “Tis a Pity She Was a Whore”, presente da alcuni mesi su internet. Un terzo brano, “Lazarus”, verrà diffuso e reso disponibile per il download a metà dicembre.

L’album si preannuncia completamente diverso dal precedente “The Next Day”: lo stesso Visconti ha dichiarato che era precisa intenzione di Bowie evitare il rock’n’roll. Ad eccezione del produttore Visconti, nessuno dei collaboratori tradizionali di Bowie ha partecipato all’incisione dell’album che invece vede la presenza di musicisti dell’area jazzunderground di New York.

“Blackstar” è un brano di dieci minuti suddiviso in due parti: si tratta in realtà di due composizioni che Bowie ha poi deciso di unire in un’unica traccia. La prima parte comincia con un riff di batteria irregolare e suoni elettronici su cui Bowie intona una melodia dolente e ripetitiva. La sezione ritmica gradualmente diviene più regolare ed è a questo punto che comincia la seconda parte in cui sia gli strumenti (chitarre e basso) che la vocalità di Bowie sembrano assumere un carattere più tradizionale. Le due sezioni confluiscono poi nel finale in un’inattesa armonia.

“Sue (Or in a Season of Crime)” ha sonorità decisamente jazz, permeata da un’atmosfera noir e calda allo stesso tempo. “Tis a Pity She Was a Whore”, il cui titolo si ispira ad una scandalosa tragedia di John Ford dei primi decenni del XVII° secolo, si sviluppa su una base di batteria elettronica che inavvertitamente ma spietatamente aumenta di velocità man mano che il brano avanza, con la voce in secondo piano e inserti di ottoni che spiazzano per la loro appropriatezza ed estraneità.

L’uscita del singolo “Blackstar” è stata accompagnata da un videoclip di Johan Renck che in pochi giorni ha ottenuto oltre tre milioni di visualizzazioni su internet. Il film, dietro un apparente formalismo, è permeato di allusioni alla morte e a riti religiosi: a quanto pare il maggiore Tom, dopo essersi perso nello spazio, è approdato su un pianeta sul quale ha fondato una setta. Sulla soglia dei 70 anni, e apparentemente intenzionato ad esibire la sua condizione di uomo anziano, Bowie interpreta tre ruoli: l’inquietante profeta cieco, lo scaltro e affascinante viveur, ed il sacerdote che ostende il libro sacro.

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