Secondo cristallo per il regista australiano dopo “Mary and Max” del 2009
In un panorama di festival internazionali in cui l’età media del pubblico e degli accreditati cresce inesorabilmente, anche e soprattutto a causa dei costi ormai proibitivi dei mezzi di trasporto e degli alloggi, è un gran piacere girare per le sale e le strade di Annecy e vedere così tante e tanti giovani correre da un cinema all’altro, discutere animatamente tra un film e l’altro, attendere con pazienza in coda sperando che ci sia ancora un posto libero. Ed è un sollievo constatare che gli allievi delle scuole di cinema, soprattutto francesi, accorrono sempre numerosi. Con i suoi riti degli aeroplanini di carta che svolazzano in sala prima della proiezione ed i “buona visione!” detti ad alta voce, con tutta la sala che risponde in coro “grazie!”, questo festival è un autentico balsamo per lo spirito e la mente, in attesa di scoprire le autentiche perle che il cinema contemporaneo sa ancora prodigare.
Nella competizione internazionale dei lungometraggi c’era almeno un altro film che poteva aspirare al cristallo, La plus précieuse des marchandises1 di Michel Hazanavicius ma alla fine ha vinto un’opera apparentemente semplice, il racconto di una vita difficile con una tecnica tradizionale, che proprio per questo riesce a coinvolgere e a commuovere: Memoir of a Snail2 del veterano (nonostante la ancora giovane età) Adam Elliot, alla sua quinta presenza al festival. Anche nella sezione dei cortometraggi la competizione è stata, come di consueto qui ad Annecy, di alto livello ed alla fine il cristallo è andato a Percebes3 di Alexandra Ramires e Laura Gonçalves. Flow4 di Gints Zilbalodis, le avventure di un gatto ai tempi dei cambiamenti climatici, e delle conseguenti catastrofiche inondazioni (da cui il titolo), in uno scenario da video game in cui gli esseri umani sono presenti solo negli oggetti e nelle architetture di edifici abbandonati, e nei comportamenti di un gruppo di animali che si arrabatta per sopravvivere, ha fatto letteralmente man bassa di premi: il premio della giurìa, il premio Fondazione Gan per la diffusione e il premio del pubblico. Un altro film molto classico nel tema e nella realizzazione ma che è piaciuto molto e che, con la sua piccola Totto-chan che ha fatto commuovere tutto, ma proprio tutto, il pubblico, Madogiwa no Totto-chan5 di Shinnosuke Yakuwa ha meritatamente vinto il premio Paul Grimault. Nella sezione Contrechamp il gran premio è andato invece un po’ inaspettatamente a El sueño de la sultana6 di Isabel Herguera: ineccepibile nelle soluzioni visive che evocano di volta in volta presente e passato, Europa e India, sogno e realtà, pone più domande di quante risposta riesca, o voglia, fornire sulla condizione della donna nella nostra società, e forse è il modo più onesto di rappresentare lo stato delle cose attuale su questo tema così delicato; mentre Living Large7 di Kristina Dufková, film a passo zero con pupazzi animati in cui il diverso stavolta è un adolescente obeso alla ricerca di un riconoscimento sociale, si è aggiudicato il premio della giuria.
Il cristallo per la migliore produzione per la televisione è stato assegnato a Une guitare à la mer8 di Sophie Roze mentre il premio per il miglior film su commissione è andato al trailer di apertura dell’edizione 2023 del festival Pictoplasma 9 di Will Anderson, un onesto “dietro le quinte” dell’animazione in computer graphics.
Il cristallo per il miglior film di fine studi è stato assegnato a Carrotica10 di Daniel Sterlin-Altman, ironico e minimalistico diario del coming out di un adolescente alle prese anche con una madre un po’ invadente, ed il premio per la migliore opera in realtà virtuale al gotico Gargoyle Doyle11 di Ethan Shaftel.
- La plus précieuse des marchandises, regìa di Michel Hazanavicius Francia-Belgio 2024, 81′
- Memoir of a Snail, regìa di Adam Elliot, Australia 2024, 93′
- Percebes, regìa di Alexandra Ramires e Laura Gonçalves Portogallo-Francia 2024, 11′
- Flow, regìa di Gints Zilbalodis, Lettonia-Belgio-Francia 2024, 83′
- Madogiwa no Totto-chan, regìa di Shinnosuke Yakuwa, Giappone 2024, 114′
- El sueño de la sultana, regìa di Isabel Herguera, Spagna-Germania 2023, 87′
- Living Large, regìa di Kristina Dufková, Repubblica Ceca-Slovacchia-Francia 2024, 80′
- Une guitare à la mer, regìa di Sophie Roze, Francia-Svizzera 2024, 30′
- Pictoplasma “Opener 2023”, regìa di Will Anderson, Regno Unito 2023, 1’12”
- Carrotica, regìa di Daniel Sterlin-Altman, Germania 2024, 13′
- Gargoyle Doyle, regìa di Ethan Shaftel, USA-Austria-Argentina 2024, 40′