La missione impossibile di raccontare l’irraccontabile con una fiaba a disegni animati: Annecy 2024 si apre con uno struggente film sulla shoah
Arrivato alla sua 47ma edizione, il festival del film di animazione di Annecy, diretto da Mickaël Marin al suo sesto mandato, si apre con un film che si candida già per il cristallo della competizione internazionale: La Plus Précieuse des marchandises1 di Michel Hazanavicius ha tutto per convincere pubblico e critica: una tecnica di animazione classica ma non “vecchia”, le voci di Dominique Blanc, Denis Podalydès e il compianto Jean-Louis Trintignant, al suo ultimo ruolo, ed una storia, tratta dal libro omonimo di Jean-Claude Grumberg, che riattualizza lo sterminio degli ebrei nell’Europa nazi-fascista.
Con una fotografia dai colori molto tenui, sono soprattutto il bianco della neve ed il nero della notte e dei treni della morte a risaltare. Il risultato è un effetto che non può non far pensare alla cenere dei forni crematori, mentre i riflessi bluastri sulla neve ricordano i colori dell’ebraismo. Il film quindi è una tensione continua tra la dolcezza della narrazione, una favola nel libro da cui è tratto, è l’assoluto abominio delle circostanze in cui le vicende si svolgono. Le due immagini più forti si risolvono in uno sguardo, quello del padre: prima, unico sopravvissuto in mezzo a innumerevoli cadaveri deformi, verso lo spettatore, e poi dopo la liberazione nel riflesso di un vetro, riflesso che rimanda al personaggio il volto di un essere tornato dall’oltretomba.
La selezione dei lungometraggi della competizione internazionale marca una buona presenza del cinema orientale, in particolare dal Giappone e dalla Cina, mentre è molto atteso il ritorno di Claude Barras, vincitore nel 2016 con Ma vie de Courgette2, e di Adam Elliot, che presenta ancora una volta un’opera a passo zero, e come sempre rigorosamente senza alcun intervento di computer graphics.