L’Europa e la democrazia: la storia vera e i falsi miti di Bruxelles

di | 24/01/2025

A Soletta il festival arrivato alla sua sessantesima edizione mostra un cinema in costante dialogo con l’identità svizzera e le tematiche globali

Una immagine di Das Lied der Anderen – Eine Suche nach Europa di Vadim Jendreyko.

Una immagine di Das Lied der Anderen – Eine Suche nach Europa di Vadim Jendreyko.

Ben accolto alla Berlinale 2024, Mit einem Tiger schlafen1 di Laetitia Dosch segue la non facile vita di Maria Lassnig, in lotta prima contro la la grettezza dell’Austria rurale, poi contro i dogmi del mercato dell’arte, e sempre contro l’animale indocile che abitava in lei. Agitazioni adolescenziali nel burrascoso Perù degli anni ’90 in Reinas2 di Klaudia Reynicke, tra colori sgargianti e un caos liberatorio. Ancora una giovane donna in primo piano in Valentina e i MUOStri3 di Francesca Scalisi, ma stavolta si tratta di una trentenne che, tra cortei di protesta contro le antenne di una base militare che provocano patologie gravi e ricerche di lavoro non molto convinte, continua a vivere con i suoi genitori.

Un affascinante viaggio nello spazio e nel tempo per cercare di capire come mai l’Europa oggi è diventata una fortezza del liberalismo più ortodosso, spietata non solo con i cosiddetti extracomunitari ma perfino contro i suoi stessi cittadini, come l’accanimento contro la Grecia ha recentemente dimostrato. Vadim Jendreyko in Das Lied der Anderen – Eine Suche nach Europa4 sale sull’agora ateniese per trovare scolpito nella pietra che economia e politica non possono essere svolte dalle stesse persone negli stessi luoghi, visita la biblioteca di Sarajevo distrutta con il preciso intento di cancellare le testimonianze di una civiltà multietnica, e scende nelle caverne preistoriche del nord Europa dove i dipinti murali ci parlano di donne e uomini che, dopo una giornata di lotta per la sopravvivenza, la notte si dedicavano a musiche e danze… La follia della cosiddetta civiltà occidentale che distrugge tutto e tutti sulla sua strada verso non si sa quale progresso in Sauvages5 di Claude Barras, che ancora una volta si affida alla stop motion in un film non si sa quanto ingenuo o poco riflettuto.

Nonostante l’avviso che il film si basa su una storia vera, molte cose non tornano in questa storia, a cominciare dal fatto che invece che in Svizzera il processo del cane si è svolto in Francia. Ma poco importa visto che Le procès du chien6 di Laetitia Dosch in fondo è solo una commedia di stile televisivo, con un umorismo ed una verve forse più francesi che elvetiche…

  1. Mit einem Tiger schlafen, regìa di Anja Salomonowitz, AT 2023, 107′  
  2. Reinas, regìa di Klaudia Reynicke, CH-PE-ES 2024, 103′  
  3. Valentina e i MUOStri, regìa di Francesca Scalisi, CH-IT 2024, 80′  
  4. Das Lied der Anderen – Eine Suche nach Europa, regìa di Vadim Jendreyko, CH 2024, 136′  
  5. Sauvages, regìa di Claude Barras, CH-FR-BE 2024, 86′  
  6. Le procès du chien, regìa di Laetitia Dosch, CH-FR 2024, 84′